cARTeggi – n. 4 – Dicembre 2021


ARTICOLO

SCOPERTE MERAVIGLIOSE! Scoperta e creazione in libertà.
Percorso di 4 incontri di Laboratorio Esperienziale ArtLab in modalità online con bambini

di Giulia Braga, educatrice ed esperta in laboratori ArtLab

Il laboratorio esperienziale ArtLab è uno spazio nel quale il conduttore accompagna il bambino nell’esperienza di scoperta delle proprie risorse e della propria creatività, attraverso l’uso di materiali artistici e non, che si trasformano e consentono di esprimere parti di sé in libertà e senza timore di giudizio.

La sperimentazione libera dei materiali è il punto di partenza che caratterizza i laboratori, per questo chiamati esperienziali. Il conduttore propone attività senza imporre la sua visione e il suo pensiero,  attivando percorsi finalizzati allo sviluppo della creatività, dell’autonomia, del confronto con il proprio immaginario, della capacità di considerare ciò che di inaspettato accade come occasione per far nascere nuove idee, della condivisione e collaborazione all’interno del gruppo, della rappresentazione delle proprie emozioni e della personale visione delle cose e del mondo.

Durante l’esperienza di laboratorio ArtLab, i bambini, attraverso il fare artistico e con differenti proposte, vengono profondamente coinvolti a diversi livelli, a livello corporeo, emozionale, relazionale, linguistico, artistico, alla ricerca di un’armonia più generale. All’interno di questo spazio si attua un processo di autoespressione, attraverso alcune fasi fondamentali che non possono mancare in un laboratorio ArtLab: accoglienza, attivazione, produzione artistica, chiusura e saluti.

La fase che introduce i laboratori artistici con metodo ArtLab è l’attivazione. E’ una fase che può tornare più volte all’interno di un laboratorio ed alternarsi con la produzione artistica.

L’attivazione corporea, quindi il corpo che esplora, si muove, danza o disegna forme nello spazio, è fondamentale per esprimersi e per attivare l’immaginario e la fantasia.

Ecco perché si entra nel processo con il corpo e perché può servire alternare una fase di produzione artistica, nella quale il bambino vive un’esperienza intensa dal punto di vista emotivo e della concentrazione, ad una nuova fase di attivazione corporea.

La produzione artistica è la fase centrale che richiede più tempo. In questa fase avviene la libera espressione dei bambini, attraverso l’uso di materiali artistici, di recupero, riciclo, naturali. E’ il momento fondamentale in cui ognuno trova una modalità originale per esprimersi, trova strategie creative e mobilita le proprie capacità e la propria sensibilità.

L’accoglienza, la chiusura e i saluti sono le fasi iniziali o finali nelle quali il gruppo e il singolo possono portare qualcosa di sé ed esprimere con gesti e parole il proprio vissuto e manifestare la propria presenza.

E’ evidente che in ogni fase gli aspetti corporei e relazionali sono molto presenti e sempre attivi, pertanto l’idea di proporre un percorso ArtLab online si è, da subito, rivelata una grande sfida.

Il percorso che ho condotto da remoto si intitola “Scoperte meravigliose!” pensato con l’obiettivo di offrire ai bambini un’esperienza di scoperta in libertà, per condurli alla meraviglia dell’autoespressione.

Consentire loro di provare piacere e meraviglia nella creazione di qualcosa di nuovo, che prima non c’era, frutto delle loro mani, della loro immaginazione e fantasia e favorire un incontro di gruppo nonostante la distanza, mi sono parsi obiettivi significativi soprattutto in un momento in cui la pandemia isolava i bambini e li allontanava dalle normali attività proposte da scuola e territorio.

La carta si trasforma

Filo conduttore:
Filo conduttore dei quattro incontri online è l’occasione data a ciascun bambino di poter trasformare con il corpo e con la fantasia un materiale, un’immagine, un oggetto e, attraverso il legame creato con esso, attribuirgli un valore che non lo rendesse un “prodotto bello”, ma il frutto di un “processo autentico”.

La carta:
La carta è stata la protagonista di due laboratori, nei quali i bambini hanno sperimentato le proprietà ludiche e creative di questo materiale.


La carta ha rappresentato un mezzo divertente e allo stesso tempo potente per dar forma all’immaginario dei bambini.

Ho scelto la carta in quanto era un materiale “semplice”, cioè facilmente reperibile da parte di tutti i bambini nelle proprie abitazioni, inoltre avrebbe permesso una buona manipolazione e immersione nel processo creativo, senza bisogno di particolari strumenti e senza il rischio di sporcare gli ambienti casalinghi.

Affinché questa trasformazione potesse avvenire, ho proposto ai bambini di giocare con la carta. Le loro mani si sono attivate per agitare, piegare, ritagliare, appallottolare, strappare, arrotolare la carta. E’ stato emozionante osservare che l’attivazione aveva luogo anche a distanza e che ognuno, con curiosità ed energia, entrava nel proprio processo creativo, condivisibile attraverso lo schermo.

Questa attivazione ha permesso ai bambini di creare un legame con il materiale che, da semplice carta, è divenuto esperienza sensoriale e relazionale.

Successivamente la carta trasformata ha dato vita ad ambienti e personaggi tutti diversi e unici.

Durante l’esperienza creativa, attraverso l’esplorazione sensoriale, ogni bambino ha potuto scoprire e creare con i materiali proposti.

L’esplorazione sensoriale della carta è stata utile per introdurre i bambini all’attività artistica. Durante questa fase i bambini hanno manipolato il materiale che è servito successivamente nell’atto creativo, lo hanno sperimentato creando un legame con esso, per dargli un’identità.

Il cartoncino e la carta colorata, manipolati e trasformati, hanno preso vita e sono diventati un potente strumento di espressione e comunicazione.


I incontro

Un mare di carta

Giocando con la carta stagnola.

Quali sono le sue caratteristiche … se la agitiamo cosa succede… quante forme possiamo inventare? Con la carta stagnola creiamo le alghe, e con l’aiuto di altra carta colorata creiamo il nostro mare.

Personaggi di carta

II incontro
Giocando con la carta colorata.

Quali sono le sue caratteristiche… in quanti modi la possiamo usare… piegata, ritagliata, appallottolata, strappata, arrotolata… Con i diversi pezzi di carta ottenuti, creiamo e diamo forma a personaggi che ci suggerisce la fantasia, e proviamo ad inventare un breve racconto.

Le immagini:

Negli altri due laboratori, i bambini hanno avuto occasione di esprimersi partendo dalla visione di immagini che ho condiviso con loro sullo schermo, elemento che ci permetteva di rimanere in comunicazione.

L’obiettivo era quello di dare una suggestione ed attivare una visione personale di ciò che stavano osservando, per poterlo trasformare ed esprimersi attraverso di esso.

La mia scelta è caduta sulla valigia e sugli alberi.

La valigia è un oggetto comune che ciascun bambino ha realizzato con la propria fantasia e che è diventato un prezioso contenitore di emozioni e desideri.

Le immagini degli alberi e dei fiori hanno invece permesso ai bambini di attivare il loro personale immaginario, attraverso il movimento corporeo. La creazione del proprio giardino è diventata espressione e rielaborazione del vissuto personale e dell’esperienza corporea.


una valigia piena di desideri

III incontro

Con i colori disegniamo e poi ritagliamo una valigia sul cartoncino. Aggiungiamo manici, tasche e decorazioni.

Su un foglio disegniamo o scriviamo oggetti, sogni, desideri, emozioni che vorremmo portare con noi nel nostro viaggio, e li inseriamo nella valigia.

 

 

 


Un giardino pieno di magia

IV incontro

Scopriamo le caratteristiche di alberi, piante e fiori riproducendoli con il movimento corporeo.

Realizziamo un giardino con elementi naturali, che ciascun bambino doveva ricercare e preparare in occasione del nostro incontro.

Infine, osserviamo con attenzione il nostro giardino e proviamo ad immaginare: quale potere magico potrebbero possedere le sue piante e i suoi fiori? Cosa potrebbe accadere a chi lo attraversa?


Linee metodologiche:

Il mio spazio:
Ho scelto di allestire uno spazio nella mia casa per accogliere i bambini in modo che vedessero un contesto creativo, per comunicare che la mia presenza non era casuale, ma pensata per trascorrere un tempo insieme, per fare insieme. Uno spazio dedicato, del quale avere cura, un punto di riferimento per me e per i bambini.

I bambini partecipanti:
L’intero percorso ha coinvolto bambini di età compresa tra i 5 e i 9 anni.

Alcuni bambini erano affiancati da uno o entrambi i genitori, in particolare per alcuni piccoli di 5 anni, che hanno supportato l’esperienza del proprio figlio partecipando attivamente alla parte creativa oppure per facilitare la comunicazione attraverso lo schermo.

I genitori presenti sono sempre stati discreti e hanno lasciato che il bambino creasse e interagisse con gli altri in autonomia.

La richiesta di tenere il microfono acceso durante il laboratorio è stata ben accolta da tutti, dando in questo modo a ciascuno l’occasione di poter comunicare con il resto del gruppo, di intervenire, di condividere un’idea, fare una domanda o mostrare il proprio lavoro agli altri. Questa strategia ha contribuito a rendere gli incontri online, esperienze di scoperta e condivisione il più possibile simili agli incontri in presenza.

La conduzione:
Durante i primi tre incontri, la conduzione è stata partecipata, ho creato e ho condiviso le scoperte con i bambini, ho realizzato anch’io il mio mare, ho interagito con il mio personaggio di carta e ho creato la mia valigia insieme a loro.

Durante la fase di esplorazione della carta, ho indicato ai bambini alcune possibilità di gioco e trasformazione senza imporle, ma vivendole come una scoperta insieme a loro, come se fosse anche per me la prima volta.

Nell’ultimo incontro ho scelto invece di osservare, consentendo ai bambini di interpretare la mia proposta in totale libertà, senza essere indirizzati verso la realizzazione del loro elaborato in un modo piuttosto che un altro, al fine di e creare giardini tutti diversi e unici.

Durata e fasi dell’incontro:
Ogni incontro proposto è durato circa 1 ora, scandito dal susseguirsi di proposte che hanno accompagnato i bambini nel processo di scoperta dei materiali e di libera autoespressione.

Durante l’accoglienza ogni bambino si è presentato e ha condiviso con il gruppo un pensiero personale, ciò è servito per introdurre il tema dell’incontro.

La fase di attivazione ha invece favorito la partecipazione attiva di ogni bambino, l’ingresso gioioso nel gruppo, anche se a distanza, ed inoltre ha permesso loro di instaurare il legame con un materiale, un oggetto o un ambiente, per attivare il proprio immaginario personale.

L’esplorazione sensoriale dei differenti materiali, giocare con la voce e con il corpo, l’utilizzo di immagini per giocare a imitarne la forma con il corpo o una parte del corpo, si è rivelata una buona strategia in questa particolare modalità, per accompagnare i bambini nel processo e attivare la loro fantasia, con la quale poi creare l’elaborato finale.

Ad esempio, nel quarto incontro, è stato interessante vedere come alcuni bambini, soprattutto i più piccoli, abbiano utilizzato tutto il corpo e anche lo spazio a loro disposizione, per rappresentare con il loro corpo alberi e fiori. Altri hanno usato solo le mani oppure si sono aiutati con degli oggetti.

Ho potuto osservare che l’unica bambina che ha vissuto l’esperienza di attivazione con tutto il corpo, ha poi creato nel suo giardino alcuni elementi in 3D.

Attivazione corporea

Questa esperienza si è riflessa nella produzione artistica, suggerendo alla bimba la possibilità di creare elementi del giardino, che sono partiti dal supporto in cartoncino, ma sono usciti e hanno occupato uno spazio oltre il piano. L’esperienza di attivazione ha permesso alla bimba di vedere nuove possibilità di rappresentazione. 

Il momento di attivazione per lei è stato significativo. L’esplorazione dello spazio, muovendosi, allungando gambe e braccia per rappresentare con il proprio corpo i campanellini dell’immagine, le ha consentito di appropriarsi di quello spazio, sentirlo e scoprire la possibilità di sperimentare oltre, cioè il tridimensionale.


La produzione artistica è la fase centrale dell’incontro che ha richiesto più tempo. In questa fase è avvenuta la libera espressione dei bambini, attraverso l’uso creativo di materiali artistici, di recupero o naturali. Nonostante avesse luogo a distanza, tutti i bambini sono parsi coinvolti nel proprio processo creativo.

Durante la chiusura ho previsto un’attività di condivisione del proprio elaborato, al quale ciascun bambino ha potuto dare un titolo, oppure attribuire una caratteristica o ancora creare un’interazione con gli altri bambini.

Dando un titolo ai propri elaborati, i bambini hanno creato un legame con la loro creazione e hanno espresso una parte di sé. Tutti si sono mostrati desiderosi di mostrare agli altri il loro lavoro e condividere pensieri e racconti, nonostante la distanza.

L’ultima fase è stata dedicata alla foto di gruppo e ai saluti accompagnati da un gesto o un applauso del singolo o del gruppo.

Il tempo e lo spazio
Nonostante la distanza, i bambini hanno percepito il tempo e lo spazio di espressione come un’occasione che gli ha permesso di entrare in relazione con il proprio mondo immaginativo ed emozionale, attribuire un senso ed un valore alle cose pensate, provare fiducia nelle proprie scelte e capacità e infine scoprire e meravigliarsi delle loro creazioni.

Progettazione di un’esperienza online
La progettazione della proposta si è svolta in due tempi, inizialmente per un’esperienza da vivere in presenza, ma che in un secondo momento è stato necessario condividere a distanza.

Ricercare strategie e sperimentare proposte nuove, attraverso canali apparentemente incompatibili con la natura dei laboratori esperienziali, come quello dell’online, si è rivelato un percorso molto stimolante.

Ho così avuto l’occasione di sperimentare la conduzione online, fare i conti con i suoi limiti per trasformarli in risorse.

L’online è una modalità che non sembra compatibile con l’esperienza vissuta nei laboratori ArtLab, nei quali il corpo, il contatto, lo spazio condiviso, il gruppo che contiene, caratterizzano fortemente la proposta e la metodologia.

L’emergenza Covid ha fatto emergere il grande bisogno dei bambini di vivere uno spazio e un tempo creativi e ha trasformato il computer in uno strumento potente, in grado di mettere in connessione anche se distanti.

Vista l’impossibilità di realizzare il progetto in presenza, le proposte di attivazione corporea, i materiali, le attività che prevedevano una maggiore vicinanza del gruppo hanno necessariamente subito un cambiamento.

Anche se distanti, è stato possibile per i bambini sperimentare uno spazio e un tempo per esprimersi in libertà e senza giudizio, è stato possibile guardarsi negli occhi e sentirsi accolti, attivare i sensi e il corpo sfruttando le risorse dello schermo, che è diventato strumento di suggestione e stimolo attraverso la possibilità di condividere immagini e di condivisione, grazie alla videocamera che ha permesso di vedere i gesti e l’operato di tutti.

Nonostante con la distanza sia stato più difficile godere del ruolo fondamentale del gruppo o del cerchio che lo contiene, lo schermo è riuscito ad incanalare l’attenzione dei bambini ed evitare la dispersione delle energie. Ad esempio, mi ha permesso di avere tutti i bambini sotto controllo nei momenti in cui erano impegnati a cogliere le immagini condivise sullo schermo.

Inoltre, la produzione artistica è stata una fase molto significativa, nella quale in ogni singolo incontro i bambini erano immersi nel loro immaginario, in silenzio.

In questo caso la distanza potrebbe aver agevolato una maggiore concentrazione durante l’atto creativo, perché i bambini erano soli nel loro spazio e non vi erano interferenze da parte del gruppo, come in presenza.

In questo caso lo sguardo del conduttore diventa fondamentale. Può capitare che un bambino faccia un po’ più fatica a “trovare l’idea”. In presenza, il gruppo diventa anche fonte di ispirazione e di confronto. A distanza è più difficile, ed è il conduttore che può e deve riuscire a far emergere le loro idee e permettergli di diventare scoperta del gruppo, creando così connessione e condivisione.

Per concludere, posso dire che anche una proposta come il laboratorio esperienziale ha cercato strategie e ha sperimentato nuove opportunità per raggiungere i bambini a distanza.

La flessibilità, tipica dell’approccio ArtLab, ha permesso di cambiare rotta, passando da una proposta in presenza ad una proposta da remoto, senza perdere di vista ciò che rende unico e speciale un laboratorio esperienziale e valorizzando la metodologia ArtLab, dal processo alla condivisione.

La modalità online non ha impedito alla metodologia ARTLAB di creare nei bambini connessione con se stessi e con il proprio immaginario, favorire l’espressione corporea e creativa e l’incontro con l’altro, la scoperta delle proprie risorse, gli sguardi privi di giudizio, quella libertà che rende il processo creativo autentico. Tutto ciò anche attraverso l’online!