cARTeggi – n. 1 – Marzo 2020

Editoriale

RELAZIONI CHE CREANO, RELAZIONI CHE CURANO
Giada Bolognesi, storica dell’arte, arteterapeuta Lyceum
Ileana Donato, educatore professionale, arteterapeuta Lyceum


22 giugno 1880

Caro Theo,

[…] Uno ha un grande fuoco nell’anima e nessuno viene mai a scaldarsi, i passanti non scorgono che un po’ di fumo in cima al comignolo e se ne vanno per la loro strada. E allora che fare, ravvivare questo fuoco interiore, avere del sale in sé, attendere pazientemente – ma con quanta impazienza –, attendere il momento in cui, mi dico, qualcuno verrà a sedersi davanti a questo fuoco, e magari vi si fermerà.

La poetica immagine qui racchiusa è frutto della penna di Vincent Van Gogh: dal 1872 al 1890 l’artista scrisse al fratello con una costanza che trova il solo termine di paragone nell’amore che egli nutriva per lui. Da sempre interlocutore privilegiato dell’artista, nonché il primo a riconoscerne la grandezza, Theo fu l’unico a cui aprì la sua anima, sviscerò i suoi pensieri, raccontando le proprie giornate, la genesi delle sue opere, ma soprattutto il suo tormento interiore. Vincent sapeva dipingere con le parole, oltre che con i pennelli, restituendo in quelle lettere l’immagine di un uomo capace di scavare a fondo nell’intimo della sua anima: fiumi di inchiostro che raccontano la sua fragilità, il suo ardore spirituale e la sua solitudine.

La raccolta di lettere, custode delle sfumature di un’anima dalla profondità straordinaria, ci è sembrato uno spunto per introdurre il primo editoriale di cARTeggi: una rassegna nata dal desiderio di creare un confronto di esperienze, condividere riflessioni e tessere un dialogo a più voci, riprendendo, in una chiave più moderna, l’esperienza di uno “scambio epistolare”.  L’intento è quello di costruire una rete fra professionisti attraverso la condivisione di idee, informazioni e prospettive che permettano di accrescere la cultura dell’Arteterapia e della Danzaterapia Clinica.

In particolare all’interno di questo primo numero di cARTeggi abbiamo il piacere di presentare quattro contributi accomunati da una tematica che ci pare rappresenti a tutti gli effetti il fil rouge degli intenti di questa rivista e in modo più peculiare contraddistingue la specificità delle nostre professioni: la RELAZIONE. Una parola ricca, dalle molteplici sfumature, che porta con sé il significato di riferirsi a qualcosa, di corrispondenza tra due o più elementi, connessione, legame, intersoggettività.

Ripartiamo allora proprio dalle parole di Van Gogh “attendere il momento in cui, mi dico, qualcuno verrà a sedersi davanti a questo fuoco, e magari vi si fermerà”: l’artista ci esplicita attraverso una suggestiva visione proprio quel bisogno profondamente umano di un incontro con l’Altro.

Fin dalla nascita la nostra esistenza è fatta di incontri che lasciano tracce del loro passaggio: a volte possono essere solchi indelebili e quasi perforanti, altre volte preziosi segni dall’andamento armonico, o ancora lievi sfumature quasi svanite. È certo che tali passaggi andranno a condizionare il nostro essere e la nostra capacità di stare nel mondo, in particolare se si pensa a quelle relazioni di cura indispensabili nei primi anni di vita.

Sappiamo da diversi decenni quanto è determinante e preziosa la qualità delle relazioni primarie per la crescita psicologica del bambino, che da adulto incontrerà e costruirà nuove relazioni, plasmandosi e modificandosi via via nel corso della vita; gli studi più recenti anche in ambito neuroscientifico dimostrano che la RELAZIONE, nella sua presenza (funzionale o disfunzionale) o assenza, è così rilevante da arrivare persino a plasmare o modificare profondamente la biologia del nostro organismo e quindi noi stessi come individui. Lo sguardo che riceviamo ci dà la dimensione della nostra esistenza: esistiamo in quanto visti e rispecchiati negli occhi di chi ci guarda. Il senso del tatto e con-tatto, funzioni fondamentali del nostro organo-pelle ci permettono di comprendere i nostri confini, ci fanno capire dove finisce l’Io e inizia l’Altro… Tutti aspetti, questi, che apprendiamo solo grazie al nostro essere in relazione con altri individui.

Presentiamo dunque per questo numero alcuni contributi che mostrano quanto la RELAZIONE, pur assumendo forme e significati differenti, sia fondamentale per la vita di ciascuno e quanto sia centrale il suo potere curativo nei nostri percorsi di Arte-Danzaterapia. In un tempo odierno in cui, sull’onda delle paure, proprie e indotte, lo scambio e l’incontro vis-à-vis sembrano spesso quasi fantasmi che inducono sospetto e timore, ricordarci la nostra natura di Esseri-in-Relazione non può che essere un balsamo per i nostri animi.

Ricordiamo che la Rassegna Editoriale cARTeggi è semestrale e viene pubblicata nei mesi di maggio e novembre. Per la pubblicazione di propri contributi sui prossimi numeri le scadenze sono previste per il 1° ottobre e 1° aprile. Per tutte le norme riguardanti la stesura si rimanda alla HOME di cARTeggi.
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