“Il viaggio non finisce mai. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio.” (J. Saramago)
“Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo altro e più lungo cammino da percorrere ma non importa, la strada è vita…” (J. Kerouac)
CONDUTTRICE
Isabella Bolech, Arteterapeuta, Psicologa.
Ha vasta esperienza di conduzione di gruppi e di interventi individuali nell’area dell’handicap fisico e mentale e della malattia psichiatrica, nonché di gruppi espressivi per ragazzi e adulti Conduce gruppi di formazione e di aggiornamento per educatori. Esercita privatamente nel suo studio di Pavia.
PROGRAMMA
Un viaggio. A volte di piacere, a volte di lavoro, per evadere dalla routine, per fare una bella vacanza, oppure per raggiungere una meta a lungo pensata e desiderata.
Il viaggio come metafora della nostra esistenza. Ci preoccupiamo della destinazione, dell’orario di arrivo, fantastichiamo sul luogo, sulle persone che incontreremo, sulle esperienze nuove che faremo…
Ma bisogna prepararsi alla partenza: forse vale la pena di soffermarci su ciò che portiamo con noi, sulla valigia, sulle cose che riteniamo indispensabile avere nel momento in cui ci allontaniamo dalla nostra casa. Talvolta però mettiamo cose inutili.
E se il viaggio fosse un’avventura e noi potessimo portare con noi solo un piccolo zaino?
Un workshop di due giornate per riflettere insieme su questo tema, utilizzando lo strumento dell’arteterapia, e quindi le immagini, i colori, l’esperienza visiva e sensoriale.