IBVA - Istituto Beata Vergine Addolorata
In collaborazione con Istituto Beata Vergine Addolorata
LABORATORIO ARTISTICO-ESPERIENZIALE CAMPUS IBVA 2018

Art meets people at the same table

 

 

L’arte riunisce alla stessa tavola persone di diversa cultura e origine e ne favorisce l’incontro, diventa occasione di narrazione silente di contenuti emotivi, offre l’integrazione tra individualità e gruppo e sostiene lo scambio culturale fra persone originarie di 11 Paesi e 3 diversi continenti. Riunite, grazie all’arte, a una stessa tavola.

testo a cura di Elena Giulia Monti


DATI SINTETICI DELL’INTERVENTO

Svolgimento 19 giugno – 5 luglio 2018, martedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.30

Sede Officina delle Terapie Espressive, Lyceum, via Calatafimi 10, Milano

Utenti 18 maschi minorenni non accompagnati provenienti da Kosovo, Bangladesh, Albania, Gambia, Camerun, Egitto, Marocco, Senegal, Mali, Nigeria, ospitati in varie comunità del territorio milanese. Due minorenni italiani provenienti dai licei milanesi Leonardo e Manzoni.

Conduttrici
Anna Tabata Cominetti: architetto, artista, mosaicista, arteterapeuta Lyceum. Ha esperienza di percorsi di arteterapia con l’infanzia, disabilità, psichiatria, stranieri.
Elena Giulia Monti: storica dell’arte, arteterapeuta Lyceum. Ha esperienza di percorsi di arteterapia con l’infanzia, disabilità, terza età, stranieri.

Obiettivi

  • Promuovere sentimenti di autostima, autoefficacia e individuazione personale in minori che affrontano il difficile compito evolutivo di costruzione della propria identità in situazioni drammatiche, in assenza delle figure di riferimento genitoriali, in un contesto territoriale e culturale totalmente diverso da quello nativo.
  • Offrire una positiva relazione di fiducia con le conduttrici, grazie al medium artistico.
  • Favorire nei partecipanti una regolazione emozionale grazie al processo creativo.
  • Promuovere l’espressione di vissuti ed emozioni attraverso il linguaggio metaforico che l’arte offre, senza ricorrere al linguaggio verbale.
  • Offrire uno spazio di socializzazione positiva all’esterno della comunità di accoglienza.
  • Favorire l’utilizzo della lingua italiana, come strumento trasversale al linguaggio artistico.

 

Valutazione sintetica

  • Gli utenti sono stati partecipativi, hanno accolto ogni proposta e hanno realizzato mediamente uno o due elaborati per incontro, rispettando i tempi indicati. Alcuni ragazzi più insofferenti, hanno cambiato progressivamente attitudine, interiorizzando e rispettando i tempi proposti.
  • La maggioranza dei partecipanti ha preso con grande serietà il laboratorio: concentrandosi, impegnandosi e calandosi progressivamente nel processo creativo. Ne sono derivati elaborati sempre più intensi, profondi e intimi. Sono emerse opere toccanti, legate ai temi della patria, della casa, del viaggio, della religione, della comunità residenziale in Italia, della fratellanza.
  • L’affluenza è stata buona, con una media di circa 3 assenti per ciascun incontro (solo 3 utenti in particolare sono stati discontinui nella frequenza). Solo all’ultimo incontro mancavano 5 ragazzi, confermando l’ipotesi che per tale utenza i saluti e le separazioni sono simbolicamente vissute con sofferenza, pertanto solitamente vengono evitate.
  • Dalle opere realizzate, la maggior parte dei ragazzi ha tratto soddisfazione e orgoglio, vivendole come una conquista. Alcuni di loro non si erano mai accostati prima al disegno o alla scultura, e molti materiali artistici risultavano loro del tutto sconosciuti.
  • Per quanto concerne l’aspetto relazionale, la maggior parte dei ragazzi si è posta in maniera collaborativa ed educata nei confronti degli educatori presenti e dei coetanei. Gli scambi con le conduttrici sono stati positivi e hanno preso avvio significative relazioni di fiducia. In generale, è prevalso un clima armonico, rispettoso e di sostegno reciproco fra coetanei.

 

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